Wanderlust
Workshop Envisioning Design
Il progetto sviluppato dalla studentessa ha come punto di partenza l’osservazione di come il lockdown nelle proprie case abbia causato forme di ansia e stress, e come sia man mano cambiato il comportamento umano.
L’utente tipo di questo progetto è una coppia di fotografi, 35-45 anni, che lavorano in uno studio di design e come freelance. Hanno anche un sogno, una volta finita la pandemia vorrebbero avere un piccolo studio per mostre e shooting. Questa coppia viaggiava spesso per lavoro prima della pandemia.
La studentessa ha elaborato il concetto di “wanderlust”, ovvero un forte desiderio di viaggiare che l’ha portata a indagare sulle diverse esperienze che si possono fare negli spazi della casa. Per esempio, una struttura multi-livello diventa metafora del viaggio, e dà un’idea di divertimento e avventura. La designer inoltre ha integrato lo spazio verde con l’architettura, per mescolare il dentro e il fuori, dando un senso di unità e sostenibilità.
La studentessa ha categorizzato gli spazi seguendo le routine quotidiana ovvero: dormire, mangiare, lavorare, rilassarsi ed è arrivata a progettare 6 spazi: la camera da letto, la cucina, la sala da pranzo, lo spazio per lavorare, quello per rilassarsi e lo studio di posa. Gli spazi sono anche raggruppati in: “spazi pubblici”, per accogliere gli ospiti, “spazi semi-pubblici” per i gli abitanti della casa quando sono in quarantena e devono stare a distanza e infine “spazi privati”.
Lo scopo del progetto è dare agli utenti la sensazione di cominciare un nuovo viaggio ogni giorno, anche restando a casa.



